La neve è tornata a cadere, copiosa, sulle nostre vette (e non solo), scongiurando così i timori che incombevano sull’evoluzione della stagione turistica invernale, dopo il boom di presenze di fine 2022.
Ma a fioccare sono anche i rincari: l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha infatti monitorato i costi che una famiglia di 4 persone, 2 adulti e 2 ragazzi, dovrà affrontare per una settimana bianca di 7 giorni e 6 notti presso una delle località sciistiche più note in Italia. Nel dettaglio sono state prese in considerazione le principali località sciistiche in Veneto, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Abruzzo e centro Italia.
Emergono costi proibitivi: nella stagione 2022-2023 una famiglia spenderà mediamente per hotel skipass, pasti e attrezzatura da sci ben 6.381,98 euro, l’11% in più rispetto alla stagione precedente.Gli aumenti più elevati riguardano il costo dello skipass (+15%), il noleggio dell’attrezzatura (+13%), i pasti e l’hotel (+10%).
Gli aumenti più elevati riguardano il costo dello skipass (+15%), il noleggio dell’attrezzatura (+13%), i pasti e l’hotel (+10%).
La regione in cui è più costoso trascorrere la settimana bianca è il Veneto, con un costo nel 2023 di 1.812,08 euro a persona, spesa che si riduce a 1.534,56 euro a persona se si decide di trascorrere la settimana bianca in una delle località dell’Abbruzzo o del centro Italia. Qui, a consentire un notevole risparmio sono soprattutto i costi degli alberghi, inferiori di circa il 25% rispetto a quelli delle altre mete più a nord.
A tali spese si aggiungono i costi della benzina e dei pedaggi: ipotizzando un viaggio da Milano a Cortina d’Ampezzo il costo per raggiungere la meta sarà di circa 78 euro a tratta. Da Roma a Roccaraso il costo a tratta è, invece, di circa 39 euro. Da Torino a Cervinia, invece, il costo è di 28 euro a tratta.
Si tratta, in ogni caso, di costi estremamente elevati, che rendono sempre più élitaria la vacanza ad alta quota. Nonostante ciò, il numero di presenze sulle piste sarà elevato: a compensare le difficoltà e le rinunce delle famiglie italiane vi sarà la ripresa del turismo straniero, soprattutto da Austria, Svizzera e Germania. Tra gli italiani, invece, in molti decideranno, pur di non rinunciare del tutto al brivido della montagna, di ridurre la durata del proprio soggiorno a 3-4 giorni, magari cercando ospitalità presso amici e parenti, oppure optando per b&b, ostelli e soluzioni di pernottamento più economiche.
In allegato la tabella con i costi in dettaglio.